Stadio Romeo Menti: Sogni di Grandezza o Follie da Marinaio? #JuveStabia #SerieB #FuturoIncerte
Mentre la Juve Stabia di mister Ignazio Abate si prepara per un’altra battaglia in Serie B, il sogno di un miglioramento dello stadio Romeo Menti sembra più un miraggio che una realtà tangibile. Le Vespe esordiranno ufficialmente il 15 agosto in Coppa Italia contro il Lecce, ma l’incertezza sul proprio impianto continua a pesare.
Omologazione sì, ma i lavori languono. L’amministrazione comunale ha fatto i compiti a casa e ha garantito l’omologazione: il Menti è pronto, almeno sulla carta. Tuttavia, dietro ai proclami ufficiali si cela una verità scomoda: le promesse di ammodernamento rimangono tristemente ferme. Archiviata la delusione per il “no” del Governo Meloni ai fondi per il progetto “Sport e Periferie”, sono disponibili 5 milioni dalla Regione Campania, ma senza un progetto esecutivo da presentare, il tutto sembra destinato a stagnare.
Le promesse estive e la spina del settore ospiti. I tifosi si aspettavano un’estate di rinnovamenti, compresi i tanto agognati lavori “leggeri”. Ma la questione dei posti auto per il settore ospiti è diventata una vera e propria spina nel fianco. Con soli 300 posti disponibili, la società sta perdendo un sacco di soldi. Espandere l’area destinata ai tifosi avversari è non solo una necessità, ma un’urgenza, già sollevata in passato dal presidente Andrea Langella e dal Sindaco Luigi Vicinanza.
Un cantiere fantasma. In un colpo di scena che sa di scarsa progettualità, i lavori al Menti sono iniziati, ma riguardano solo gli uffici. Il campo, invece, rimane immutato, con segnalazioni di una situazione definitivamente ferma. Gli interventi promessi – tribune modernizzate, servizi igienici dignitosi e rimozione delle barriere architettoniche – sono solo miraggi nel deserto delle promesse non mantenute.
Un appello alla concretezza: il tempo stringe. Anche se Castellammare ha mille priorità, il tempo delle parole è finito. La società sta facendo la sua parte, ma senza un impianto adeguato si rischiano annate buie e pieni di rimpianti. La Serie A sembrava un sogno a portata di mano, ma ora il pensiero ricorrente è: “E se non possiamo giocare?”. Con l’obbligo di sostituire il manto erboso entro il 2026, si rischia di trovarsi in una situazione ridicola, con uno stadio neanche adatto per la Serie B.
Insomma, non è più tempo di cercare colpevoli. Chi ha il potere di decidere deve muoversi o partire. L’idea di “spacchettare” i progetti in appalti più agili potrebbe essere un’opzione. La Juve Stabia merita di avere il futuro che sogna, perché ora più che mai, il Menti deve tornare a essere casa.