Juventus Stabia in cerca di riscatto a Carrara: il portiere avversario potrebbe essere il loro incubo più grande.

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La Juve Stabia sfida le maledizioni portiere, ma la speranza di riscatto è nell’aria! #FinoAllaFine #JuventusStabia

Si avvicina la sfida allo Stadio Dei Marmi, e con essa riaffiorano i ricordi di una battaglia che ha lasciato l’amaro in bocca alla Juve Stabia. Non fu solo la Carrarese l’avversario di quel giorno, ma una vera e propria “maledizione” che sembra perseguitare i colori gialloblù: quella del portiere avversario in giornata di grazia. Il pareggio a reti inviolate (0-0) di allora porta ancora la firma indelebile di Marco Bleve, un protagonista assoluto che si eresse a “muro invalicabile”, costringendo le Vespe a un punto tanto prezioso quanto frustrante.

Quell’episodio non rappresenta un caso isolato nel percorso della squadra stabiese. Per i ragazzi di mister Ignazio Abate, così come per chi li ha preceduti, sembra esserci un filo conduttore, una costante quasi beffarda che si ripresenta puntualmente quando la vittoria pare a portata di mano: l’opposizione di un estremo difensore in uno stato di “pura eccellenza”.

La storia recente e passata della Juve Stabia è costellata da questi duelli sfortunati, partite in cui il gioco creato e le occasioni prodotte si sono infrante contro i guantoni di numeri uno capaci di trasformarsi in eroi di giornata. Indimenticabile, per i tifosi, la prestazione “stratosferica” di Francesco Bardi che, con la maglia della Reggiana, sbarrò la strada alle ambizioni stabiesi con almeno quattro interventi miracolosi. Stessa sorte contro il Palermo, quando fu un monumentale Salvatore Sirigu a spegnere ogni velleità offensiva con parate decisive che blindarono il risultato.

Nemmeno l’attuale stagione sembra aver spezzato questo incantesimo. La tendenza si è confermata, e i calciatori gialloblù hanno già dovuto fare i conti con la “patata bollente” dei portieri ispirati. In campionato, le cronache parlano chiaro: è stato prima Stankovic del Venezia, protagonista assoluto in un pareggio a reti bianche, e più recentemente Motta della Reggiana, a negare punti pesanti alle Vespe con interventi che hanno spostato l’inerzia delle partite e fatto titolare i giornali dopo la gara con il Venezia con frasi come “La Juve Stabia sbatte su Stankovic”.

Il copione si è ripetuto, seppur con un esito diverso, anche in Coppa Italia. Contro il Lecce, la corsa della Juve Stabia è stata interrotta, e sebbene il risultato finale sia stato di 2-0 per i salentini, la solidità offerta da Wladimiro Falcone tra i pali ha contribuito a rendere la sfida in salita.

Insomma, il dato è inconfutabile: quando la Juve Stabia si trova di fronte un portiere che vive la sua “giornata di grazia”, la partita si trasforma in una scalata improvvisa e faticosa. La manovra avvolgente, il pressing asfissiante, le nitide occasioni da gol: tutto rischia di essere vanificato da un guizzo, un riflesso, una prodezza dell’ultimo baluardo difensivo.

Mentre la squadra si prepara a calcare nuovamente il prato dello Stadio Dei Marmi di Carrara, l’imperativo non è solo quello di superare la Carrarese, ma anche di trovare la chiave per scardinare questo “muro dei portieri” che si materializza troppo spesso sul loro cammino. La speranza dei tifosi è che, questa volta, il protagonista assoluto non sia l’estremo difensore avversario, ma che a prendersi la scena sia finalmente un attaccante della Juve Stabia, capace con un gol di rompere l’incantesimo e riportare i tre, pesantissimi, punti a Castellammare.