La Juve Stabia di Ignazio Abate punta in alto: aggressività e coraggio per la salvezza! ⚽💪 #JuveStabia #SerieB #FuturoBrillante
L’avvio di stagione della Juve Stabia in questo nuovo campionato di Serie B è stato sicuramente importante. È questo il primo, incoraggiante bilancio della Juve Stabia targata Ignazio Abate. Il neo-allenatore, subentrato per guidare le Vespe nel campionato cadetto, si sta rapidamente guadagnando l’apprezzamento del pubblico e degli addetti ai lavori, imponendo un’identità di gioco chiara, affascinante e che sta portando punti pesanti in cascina.
Nelle prime giornate del torneo, la squadra gialloblù ha mostrato un volto aggressivo e propositivo, lontano da quel timore reverenziale che spesso accompagna le “piccole” della categoria. La filosofia di Abate è evidente: un calcio basato sul possesso palla e sulla volontà di creare costantemente azioni pericolose. Dopo sette giornate, la Juve Stabia si trova a metà classifica, un piazzamento che rispecchia la bontà del lavoro svolto sin qui.
L’ex terzino del Milan, alla sua prima vera esperienza su una panchina di Serie B, ha instillato nei suoi giocatori una notevole personalità. Nelle sue recenti dichiarazioni, Abate ha più volte sottolineato l’importanza dell’approccio “feroce” e della “forza mentale” della squadra, capace di non crollare anche di fronte alle difficoltà. Un mantra che sembra aver fatto breccia nello spogliatoio.
Il gioco spumeggiante ha regalato ai tifosi momenti di grande calcio, come la prima vittoria interna contro il Mantova, superato per 2-1 in un match combattuto lo scorso 30 settembre, e l’esaltante successo per 3-1 in trasferta allo stadio Alberto Picco contro lo Spezia il 20 settembre. Queste vittorie sono il frutto di un’idea tattica che esalta le qualità tecniche dei singoli. Si cercano l’uomo libero e le soluzioni offensive sin dalla difesa, con una ricerca costante della superiorità numerica e un’aggressività alta che spesso mette in crisi le retroguardie avversarie.
La domanda che tutti si pongono a Castellammare di Stabia è: questa impronta così marcata e positiva può rappresentare il valore aggiunto per il discorso salvezza? La risposta, a giudicare da questo inizio, sembra essere affermativa. In un campionato equilibrato e insidioso come la Serie B, avere un’identità di gioco definita e, soprattutto, il coraggio di applicarla contro qualsiasi avversario è un fattore che può fare la differenza tra il lottare per non retrocedere e il conquistare una salvezza tranquilla.
La Juve Stabia di Abate non è una squadra che si limita a “difendere il fortino”, ma che ambisce a controllare la partita attraverso il palleggio e l’intensità. Questo approccio, se mantenuto con continuità e umiltà (concetto caro al tecnico), permetterà di accumulare punti preziosi, trasformando ogni gara casalinga in un appuntamento in cui i tifosi possono essere quel “dodicesimo uomo” che spinge la squadra verso l’obiettivo.
L’entusiasmo in città è palpabile, ma Abate, memore anche di qualche passo falso come la recente sconfitta contro la Carrarese, predica calma: “Il campionato è lungo e i veri valori inizieranno ad emergere solo tra la decima e la quindicesima giornata”. Per ora, l’unica certezza è che a Castellammare il sogno è acceso, e l’architetto di questa promettente partenza è Ignazio Abate.