Derby infuocato in Campania: Juve Stabia vs Avellino, una rivalità che non conosce tregua! #SerieB #DerbyCampano
Dopo undici lunghi anni di attesa, la Serie B ritrova uno dei suoi derby campani più sentiti. Il “Menti” si prepara ad accogliere la sfida tra Juve Stabia e Avellino, un incontro che accende gli animi e promette scintille. Per capire cosa significhi questa partita, i colleghi di TuttoB hanno scambiato due chiacchiere con chi queste due maglie le ha vissute sulla propria pelle: Gigi Castaldo.
Conosciuto in Irpinia con l’imponente soprannome de “Il Faraone”, il bomber di Giugliano, oggi 43enne, ha lasciato un’impronta indelebile in entrambe le piazze. I suoi numeri sono lì a testimoniarlo: 38 sigilli in 116 apparizioni per le Vespe, ben 70 reti in 206 presenze con i Lupi. Pochi possono dire di conoscere l’anima di questa sfida come lui.
Castaldo non si aspetta fuochi d’artificio, almeno all’inizio. Vede una contesa molto tesa, forse bloccata dalla posta in palio. “Immagino una battaglia tattica, dove prevarrà l’equilibrio,” spiega l’ex attaccante. È convinto che a rompere lo stallo non sarà un’azione manovrata, quanto piuttosto “una scintilla improvvisa, magari un dettaglio, una palla inattiva. Sarà un episodio a fare la differenza.”
L’ex bomber traccia una distinzione netta nel modo di vivere la passione. “Castellammare è una piazza che vive di ondate emotive,” racconta. “L’entusiasmo si infiamma in base all’andamento della squadra, cresce con i risultati positivi.” Ben diversa la situazione in Irpinia: “Avellino respira calcio a un livello superiore. È una tifoseria da massima serie, il loro sostegno è una costante, un fattore che prescinde dalla categoria in cui gioca la squadra e dai risultati.”
Il bilancio è ricco di emozioni per entrambe le piazze. “Conservo ricordi splendidi di tutti e due le piazze,” confessa Castaldo. “Posso dire che Castellammare è stata la mia rampa di lancio nel calcio professionistico, il momento in cui ho iniziato a farmi notare.” Ma è con la maglia biancoverde che ha toccato il punto più alto: “Ad Avellino ho vissuto l’apice della mia parabola agonistica. Indossare i colori di un club così prestigioso e blasonato, per un calciatore, rappresenta il massimo. Almeno, per me è stato così.”
La posizione attuale in campionato dei Lupi non sorprende affatto Castaldo. “Non sono per nulla meravigliato di vederli così in alto,” afferma con sicurezza. “La società ha fatto investimenti mirati e significativi. Ci sono tutti i presupposti per sognare: la squadra è forte, il pubblico è straordinario e la dirigenza è solida. Devono assolutamente avere l’ambizione di guardare alle primissime posizioni.”
Per la Juve Stabia, l’analisi è diversa ma comunque positiva. “Credo che possano puntare a un campionato solido, navigando nella parte sinistra della classifica,” analizza. “Chiaramente, le risorse investite non sono paragonabili a quelle dell’Avellino, ma non dobbiamo dimenticare una cosa fondamentale: arrivano da una stagione precedente che è stata superlativa. Possono e devono costruire su quella base.”
L’ex attaccante ha le idee chiare sulla griglia promozione in serie A. “Per la promozione diretta, vedo Palermo e Venezia un gradino sopra le altre,” elenca. “Subito dietro, c’è un gruppo agguerrito che include Frosinone, lo stesso Avellino e il Modena.” C’è spazio per un nome inatteso? “Il Cesena potrebbe essere la mina vagante del torneo.” E chi sta deludendo? “Al momento, mi aspettavo certamente di più da Spezia, Catanzaro e Sampdoria. Ma la Serie B è una maratona infinita, tutto può ancora essere ribaltato.”
Su chi potrà essere il capocannoniere della stagione ha pochi dubbi: “Punto forte su Pohjanpalo del Palermo. Penso che alla fine sarà lui a guardare tutti dall’alto nella classifica marcatori.”