Juve Stabia batte Avellino 2-0, Mosti: “Il gol è un’emozione unica, lo dedico a mia nonna scomparsa”

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“Quando un gol da 40 metri può cambiare il derby: Mosti fa esplodere il Menti! 💥⚽️ #JuveStabia #DerbyEmozioni”

Una prodezza balistica che sblocca il derby. Un tiro dai 40 metri che si insacca alle spalle del portiere dell’Avellino, Iannarilli, fa esplodere lo stadio Menti e mette in discesa il derby in favore della Juve Stabia. Nicola Mosti è l’eroe della partita contro l’Avellino, e ai microfoni, nel dopo gara, fatica a contenere la gioia.

È stato molto emozionante, sono tuttora emozionato,” confessa il centrocampista, ancora visibilmente scosso dalla serata perfetta. La sua perla non è stata solo tecnica, ma anche un messaggio: “Stasera abbiamo dato un segnale a tutti.”

La magia e la dedica

Non è stato un gesto estemporaneo, ma un colpo cercato, pensato. Mosti racconta così i secondi prima del tiro che ha gelato l’Avellino: “Sulla palla mi sono concentrato cercando di tirare il meglio possibile.” Un gol del genere merita una dedica speciale, e quella di Nicola arriva dritta al cuore, con la voce rotta dall’emozione. Non è un pensiero banale, ma un ricordo intimo e doloroso: “lo dedico a mia nonna che è mancata un mese e mezzo fa.”

L’umiltà del Mister e la forza del gruppo

La vittoria, però, non nasce solo dalla magia del singolo. Mosti sottolinea più volte il lavoro del tecnico e la mentalità della squadra, capace di rialzarsi dopo momenti difficili. “Il mister non ci ha messo tanta pressione dopo la sconfitta con la Carrarese,” spiega, “anche se inconsciamente sapevamo che questa partita era importante per i tifosi.” La ricetta del tecnico è chiara e il gruppo l’ha assorbita: “Il mister ci trasmette che per fare grandi cose, c’è bisogno di umiltà.”

Una lezione che la squadra ha fatto sua, specialmente dopo un periodo complicato. “Siamo un gruppo umile, ci siamo ripresi da un 3-0 pesante, lavoriamo a testa bassa.” La filosofia è semplice: “Noi ci impegniamo durante la settimana, e poi il lavoro premia.” Mosti non è un solista, e anche nella sua serata di gloria, il pensiero va ai compagni: “Sono felice per il gol, ovviamente, ma anche per il gruppo.”

Sacrificio e crescita

Il nuovo ruolo tattico non spaventa Mosti, anzi, ne esalta lo spirito di sacrificio. “Cerco sempre di dare il massimo durante la settimana,” afferma. “Con il mister gioco un po’ più indietro, ma a prescindere dalla posizione lavoro sempre a testa bassa lasciando le scelte a lui.” Questo spirito di sacrificio è necessario in un campionato che “chiede tanto dal punto di vista fisico.” La priorità è chiara: “Cerchiamo prima di aiutarci difendendo bene, e dopo ci mettiamo la tecnica.”

In questo contesto, Mosti spende parole di grande ammirazione per il compagno di reparto, Correa: “Mi chiedo come faccia Correa a correre per 90 minuti così, è un ragazzo umile e di prospettiva, farà bene.” Infine, una nota sul suo percorso personale e sull’ambiente: “La cosa che mi mancava era il fisico, sto cercando di adattarmi alle richieste del mister.” Un aiuto fondamentale arriva dagli spalti: “Rispetto all’anno scorso l’impatto è migliore, sentiamo che lo stadio ci trascina e questo aiuta.”