Tre punti d’oro per la Juve Stabia, ma l’arbitro continua a far parlare di sé! #JuveStabia #SerieBKT #Arbitri
Sabato sera, la Juve Stabia ha strappato tre punti d’oro contro il Palermo, grazie a una rete del giovane Cacciamani. Una vittoria di carattere, maturata al termine di una gara intensa. Eppure, nonostante il risultato positivo, al “Menti” il tema più acceso è, come sempre, la direzione di gara.
Sotto i riflettori è finito l’arbitro internazionale Matteo Marchetti di Ostia Lido, che ha scatenato un mare di polemiche, riportando alla ribalta antichi malumori stabiesi. Già, perché tra la Juve Stabia e la classe arbitrale non corre buon sangue, e la storia lo dimostra.
Lo scorso anno, un’analisi accurata delle direzioni di gara aveva portato alla stesura di un vero e proprio dossier, composto da oltre 40 episodi a sfavore. La giustificazione addotta era che, da neopromossa, la Juve Stabia venisse trattata con meno riguardo rispetto ad altre. Un errore di mentalità, se così fosse.
Quest’anno, ci si aspettava un cambio di registro, un “azzeramento dei torti”, ma la realtà pare ben diversa. La Juve Stabia, che fa della presenza e della densità in area di rigore un marchio inconfondibile, si ritrova con solo 3 rigori a favore tra il campionato scorso e quello attuale, un dato che stona e non poco.
Direzione “distratta”
Dall’arbitro Marchetti ci si aspettava una direzione equa, imparziale e precisa. Eppure, ci siamo trovati di fronte a una gestione della gara e a un utilizzo del VAR che possono essere definiti, eufemisticamente, “leggeri” e “distratti”. Sottolineare queste mancanze dopo una vittoria conferisce all’analisi maggiore valore e imparzialità, non essendo dettata dalla frustrazione di una sconfitta.
Tra gli episodi finiti sotto analisi, segnaliamo:
Minuto 31: L’entrataccia di Brunori. L’attaccante del Palermo ha colpito Mosti con un’entrata durissima, colpendolo con i tacchetti sulla tibia. Un fallo che grida rosso diretto. Marchetti, però, ha estratto solo il cartellino giallo, e l’assordante silenzio del VAR ha lasciato tutti perplessi, visto che aveva tutti gli strumenti necessari per intervenire.
La gestione di Palumbo. Il centrocampista rosanero, già ammonito per un duro fallo su Mosti, ha continuato a colpire senza rispetto. Marchetti ha optato per fischiare punizioni senza comminargli il secondo giallo, graziando così il giocatore e permettendo a Inzaghi di sostituirlo prima dell’inevitabile danno.
Il paradosso di Inzaghi e il rosso a Lovisa
A lasciare ulteriormente sconcertati sono state le lamentele di Filippo Inzaghi a fine gara. Il tecnico del Palermo ha sostenuto di aver dovuto sostituire Brunori e Palumbo per la pressione psicologica esercitata dal pubblico. Sentire un allenatore di quel calibro lamentarsi della direzione arbitrale è parso surreale, soprattutto considerando i “favori” che il suo team ha ricevuto sul campo.
Il paradosso si è completato con l’espulsione del D.S. della Juve Stabia, Matteo Lovisa, per essersi giustamente lamentato delle mancate sanzioni ai giocatori avversari. Lovisa sarà squalificato per la gara con la Sampdoria, mentre Marchetti continuerà a dirigere senza problemi.
Il Palermo ha ricevuto un’unica espulsione, al 91′, quando Ranocchia ha protestato veementemente per un fallo, probabilmente giusto, assegnato alle Vespe. La Juve Stabia ha vinto, con merito, superando anche gli ostacoli di una direzione chiaramente non all’altezza.
La speranza è che, per il prosieguo della stagione, si possa finalmente parlare solo di calcio giocato e non dover tornare, ancora una volta, a trattare l’argomento arbitrale. Se dovessimo mettere un voto a Matteo Marchetti e al VAR, non potrebbe che essere: 4.
