A Bogliasco si respira tensione: il mister fa appello al cuore e al coraggio! #Calcio #Vittoria #ForzaSquadra
L’atmosfera a Bogliasco è tesa, carica di un’urgenza dettata non solo dai numeri, ma dalla necessità di sopravvivenza sportiva. Angelo Gregucci prende la parola prima del confronto cruciale con le “Vespe” di Castellammare di Stabia, delineando un quadro a tinte fosche caratterizzato da un’infermeria piena e una graduatoria che non permette più passi falsi.
Un bollettino di guerra: il tecnico tarantino non usa mezzi termini per descrivere le ultime due settimane, definendole un vero e proprio calvario logistico. Il campo di allenamento è rimasto quasi deserto: per giorni lo staff ha dovuto gestire un gruppo ridotto all’osso, con appena una decina di atleti disponibili. Solo nelle ultime 24 ore si è rivista una parvenza di squadra, costringendo a lavorare più sulla gestione delle energie residue che sulla tattica pura.
Cuore oltre l’ostacolo: il confronto con la Juve Stabia si preannuncia ostico. Gregucci riconosce il valore degli avversari, ma sposta il focus sullo spirito dei suoi. Non c’è spazio per recriminazioni o analisi del passato recente: ora conta solo la dignità professionale e il peso della maglia. La ricetta del mister è pragmatica: serve lucidità mentale e la volontà di dare tutto, anche quello che non si pensa di avere.
Il tunnel e la luce: alla domanda se l’impresa di salvare la barca sia più ardua del previsto, l’allenatore ammette la complessità della situazione: un intreccio di lacune atletiche, psicologiche e di gioco. Tuttavia, Gregucci rifiuta la resa. Si appella al suo innato ottimismo e ai segnali di vita visti a Empoli, sottolineando come spesso la differenza tra il baratro e la risalita stia nella gestione dei singoli episodi che possono scatenare valanghe o rinascite.
L’incognita attacco e il fattore coraggio: le note dolenti arrivano dal reparto avanzato. Con Cuni fuori dai giochi, le speranze sono riposte nel talento di Pafundi, il quale però è ben lontano dalla condizione ottimale e verrà gestito con estrema cautela dopo i recenti stop. Il messaggio alla squadra, però, è inequivocabile: chi scende in campo non deve tremare. Il timore non è contemplato; serve gente pronta alla battaglia.
Isolarsi dal caos: sul fronte societario, Gregucci erige un muro a protezione dello spogliatoio. La dirigenza è presente, ma il compito di staff e calciatori è onorare la professione sul rettangolo verde, lasciando fuori ogni distrazione o chiacchiericcio esterno.
Cambio di strategia e nuove opportunità: l’emergenza infortuni ha imposto un cambio di rotta drastico anche nella preparazione: cancellate le doppie sedute per preservare l’integrità dei pochi rimasti. In questo scenario di necessità, si aprono spiragli per chi ha mostrato dedizione assoluta, come Bellemo. Il centrocampista, lodato per la sua etica del lavoro e l’esperienza, potrebbe essere schierato in una posizione inedita. Su di lui Gregucci non ha dubbi: l’uomo e il professionista risponderanno presente.
