Juventus Stabia tra rabbia e orgoglio: un rigore contestato decide al Ferraris, ma le Vespe hanno dato il massimo.

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La Juve Stabia si arrende alla Sampdoria: un rigore contestato e una furia che scuote i social. #JuveStabia #Calcio #SerieB

Non basta una prestazione di cuore, ordine e coraggio. Al “Luigi Ferraris”, nella 13ª giornata di Serie B, la Juve Stabia esce sconfitta per 1-0 contro la Sampdoria, ma il risultato racconta una verità parziale. Se il tabellino condanna le Vespe, la cronaca narra una storia di rammarico per ciò che poteva essere e, soprattutto, di una rabbia profonda per l’ennesimo torto arbitrale subito.

Il fatto: minuto 56, la svolta contestata

La partita è stata equilibrata, con una Juve Stabia che, dopo un primo tempo di studio, stava chiaramente prendendo in mano le redini del gioco nella ripresa. Sul punteggio inchiodato sullo 0-0, ecco l’episodio che cambia tutto.

È il minuto 56: l’arbitro Zufferli, inizialmente propenso a lasciar correre su un contatto in area stabiese tra Ruggero e Vulikic, viene richiamato al VAR. Dopo la revisione, la decisione che gela i tifosi gialloblù: calcio di rigore per la Sampdoria per il presunto fallo (Vulikic è il primo a utilizzare le mani per farsi spazio) e seconda ammonizione a Ruggero. Dal dischetto si presenta Coda, che non sbaglia e firma l’1-0.

Il punto critico: Il rigore è apparso generoso a molti osservatori neutrali e inesistente per il popolo stabiese. Una decisione “chirurgica” arrivata proprio nel momento migliore delle Vespe.

Una “Sudditanza” che preoccupa

L’episodio di Marassi non è un caso isolato, ma l’ultima perla di una collana che inizia a diventare troppo pesante da indossare. Da quando le Vespe sono tornate in cadetteria, la sensazione è che il fischietto sia spesso “pesante” contro i gialloblù e molto meno severo verso gli avversari di turno.

Il bilancio dei rigori subiti dalla Juve Stabia è impietoso: una delle statistiche più alte del campionato. Al di là dei tecnicismi, ciò che alimenta il sospetto e l’indignazione è la sistematicità. Sembra esserci una disparità di trattamento tra le “grandi” piazze blasonate e una “piccola” terribile che prova a giocarsela alla pari. La sensazione di essere il vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro non è più solo un timore, ma una statistica.

La furia di Abate e la rivolta social

Al triplice fischio, la tensione era palpabile. Il tecnico Ignazio Abate, solitamente misurato, ha faticato a contenere la frustrazione. Le sue dichiarazioni post-gara, riportate dalle cronache, sono state nette e prive di giri di parole: la squadra si sente penalizzata.

Parallelamente, sui social network è esplosa la protesta dei tifosi. “Non ci rispettano”, “Sempre contro di noi”, “Campionato falsato”: sono questi i commenti che intasano le pagine dedicate alla Serie B. Il popolo di Castellammare si sente sotto attacco e chiede a gran voce rispetto per gli sforzi di una società e di un gruppo che stanno onorando la categoria.

Dalla rabbia all’energia: obiettivo Monza

L’amarezza è tanta. Perdere per un episodio dubbio, vanificando 90 minuti di sudore e tattica, fa male. Ma non c’è tempo per piangersi addosso.

Ora la palla passa al “Romeo Menti”. La rabbia accumulata a Genova deve essere il carburante per la prossima, difficilissima sfida. In casa arriverà la capolista Monza, una corazzata costruita per vincere. Sarà compito del pubblico stabiese trasformare l’indignazione in una bolgia, spingendo le Vespe oltre l’ostacolo.

La Juve Stabia deve voltare pagina con la consapevolezza di essere sulla strada giusta a livello di gioco. La vera battaglia, ora, è restare concentrati sul campo, sperando che prima o poi la bilancia della giustizia sportiva torni in equilibrio.