Abate lancia la sfida: “Juve Stabia, serve fame e cattiveria anche in trasferta contro l’Empoli”

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Juve Stabia: vittoria convincente e messaggio forte di Abate. Pronti a non essere “troppo per bene” #JuveStabia #SerieB #Calcio

Al “Romeo Menti” va in scena una domenica da incorniciare per le Vespe. Nella 16ª giornata del campionato di Serie BKT 2025-2026, la Juve Stabia stende l’Empoli con un netto 2-0, grazie alle reti decisive di Giorgini e Carissoni. Ma oltre ai tre punti, che danno ossigeno e morale, a tenere banco nel post-partita è l’analisi lucida e pungente di Mister Ignazio Abate. Il tecnico non si accontenta del risultato: vuole una trasformazione mentale definitiva.

“Siamo sempre stati vivi”

Abate ha esordito rivendicando la bontà del lavoro svolto finora, scacciando via le ombre delle settimane passate. Nonostante le difficoltà legate agli infortuni, il tecnico ha sottolineato come la squadra non abbia mai smarrito la propria identità. “Noi siamo sempre stati vivi. Soprattutto in casa avremmo meritato qualche punto in più ma le prestazioni non sono mai mancate. Oggi non avevo dubbi sulla prestazione; i ragazzi hanno scelto di essere una squadra vera.” Un messaggio chiaro: la vittoria contro una corazzata come l’Empoli non è un caso, ma il frutto di una resilienza costruita nel tempo.

Basta essere “troppo per bene”: serve cattiveria

Il passaggio chiave della conferenza stampa riguarda l’atteggiamento. Abate ha elogiato i suoi ragazzi per le qualità umane, ma ha lanciato un monito per il futuro, specialmente per le gare in trasferta dove la squadra ha faticato di più. “I ragazzi hanno dimostrato di essere una squadra vera. Ora il passo successivo è portare questa mentalità anche fuori casa”, ha spiegato il Mister, aggiungendo una riflessione sulla natura del gruppo: “Sono ragazzi per bene, che ci tengono, ma a volte essere troppo per bene neanche va bene. L’atteggiamento deve fare la differenza.”

La “partita perfetta” non esiste, ma Abate guarda già oltre, chiedendo quel salto mentale necessario per non cullarsi sugli allori.

Bastone e carota: il caso Maistro e i giovani

La gestione del gruppo è emersa con forza nelle parole su Maistro. Abate ha rivelato un retroscena settimanale che spiega molto del suo stile di leadership: “In settimana ho criticato Maistro e ora invece gli ho fatto i complimenti davanti a tutta la squadra. Ha dato qualità alle giocate, deve continuare così altrimenti gli anni passano e resterà un calciatore incompiuto. Oggi ha dato esperienza e qualità alla squadra. Sono queste le cose che voglio.”

Non sono mancate parole al miele per i subentrati e i giovani, sottolineando l’importanza anche di chi resta in panchina: l’impatto positivo di Burnete, entrato con il piglio giusto, l’esordio di Ciammaglichella e il consueto contributo di affidabilità di Baldi.

Infermeria e meritocrazia: il punto su Gabrielloni e Piscopo

In chiusura, Abate ha fatto chiarezza sulla situazione indisponibili e sulle scelte tecniche, ribadendo che alla Juve Stabia gioca solo chi dimostra fame. “Gabrielloni è ancora ai box per i postumi dell’infortunio al piede subito a inizio stagione. Piscopo invece è stato in tribuna per scelta tecnica. Devo vedere la voglia di ognuno di conquistarsi il posto. Non chiudo la porta a nessuno ma gioca chi merita.”

Obiettivo: guardarsi le spalle

Nonostante l’euforia del 2-0, Abate mantiene i piedi ben piantati a terra. In un campionato equilibrato come la Serie B, l’obiettivo primario resta la salvezza e la continuità: “Se qualcuno pensa a qualcosa di diverso sbaglia perché non è il nostro caso. Viviamo in un campionato molto equilibrato dove occorre sempre guardarsi le spalle.”

La Juve Stabia c’è, è viva e ha fame. Gli avversari sono avvisati: al Menti, e presto si spera anche fuori, bisognerà sudare sette camicie per battere le Vespe.