La Juve Stabia sbriga l’Empoli e Giovanni Ruscio lancia un appello: “Passione e presenza sono tutto!” #JuveStabia #Calcio #SerieB
Giovanni Ruscio, ex calciatore della Juve Stabia, è intervenuto nella trasmissione “Il pungiglione stabiese” per analizzare la recente vittoria per 2-0 contro l’Empoli, riflettendo sul percorso che le Vespe stanno compiendo in questa stagione. Federico Abate e la squadra stanno affrontando una stagione di alti e bassi ma, per l’ex centrocampista, la Juve Stabia sta affrontando il suo cammino con grinta.
Ruscio ha espresso un giudizio molto positivo sul cammino della squadra, affermando che sta facendo un ottimo campionato nonostante i cambiamenti importanti, come l’avvicendamento in panchina e la partenza di giocatori cruciali come Durante. Vincere contro una squadra come l’Empoli, considerata accreditata per la vittoria finale, dimostra il valore dei gialloblù.
Considerando il palcoscenico della Serie B, Ruscio ha sottolineato che “non può e non deve essere indifferente per l’intero territorio campano”; per questo, bisogna tenere stretta e valorizzare questa categoria. Tuttavia, l’ex calciatore comprende che la tifoseria pretenda sempre di più e ritiene fondamentale “ragionare lucidamente” affinché le critiche rimangano “costruttive”. Mostrando fiducia nel lavoro del tecnico e dei ragazzi, ha confermato che la squadra occupa le prime otto posizioni, anche sopra l’Empoli.
Il centrocampo: il “ruolo più bello” del gioco
Parlando dell’aspetto tecnico, Ruscio ha definito il centrocampo come il “ruolo più bello che c’è”, perché consente di essere sempre “nel vivo del gioco”. Ha enfatizzato l’importanza dei centrocampisti come “leader silenziosi”, capaci di mantenere l’equilibrio tecnico-tattico e mentale all’interno e all’esterno dello spogliatoio; un valore che non tutti sanno apprezzare.
Inoltre, Ruscio ha definito la Juve Stabia una vera e propria “palestra formativa”. Uscire vincenti o anche semplicemente“aver disputato un buon campionato a Castellammare” fortifica i giocatori, data la complessità dell’ambiente. Ha menzionato le numerose difficoltà, come il budget limitato, la costruzione tardiva del roster nel calciomercato e le squalifiche.
Riflessioni sul fattore campo e il peso delle palle inattive
Riguardo il dibattito sulle prestazioni casalinghe e quelle in trasferta, Ruscio ha ammesso che il fattore campo offre una spinta, ma nel calcio moderno la differenza non è così marcata. La vera chiave per vincere risiede nell’approccio mentale; avere “le proprie idee, la propria grinta, la propria mentalità di provare a vincere” è fondamentale.
Rispondendo a una domanda sulle palle inattive, Ruscio le ha identificate come un “valore aggiunto”, specialmente se si dispongono di giocatori forti aereo. Queste situazioni possono trasformarsi in un’arma per sbloccare le partite e mettere pressione sugli avversari.
Un rammarico personale e un invito alla tifoseria
Rievocando il suo passato, Ruscio ha confessato che abbandonare la squadra l’anno prima della promozione in Serie B nel 2011 a causa di problemi personali è stata “la mia scelta più sbagliata della mia carriera”. Ha ricordato con piacere la promozione in C1 ottenuta sotto la guida di Rastelli, grazie a un “mix fondamentale” di giocatori esperti e “giovani affamati” come lui.
Concludendo, Ruscio ha fatto un accorato appello alla tifoseria di Castellammare: la città nel suo complesso deve seguire con passione la squadra, mostrando più “passione e più presenza” allo stadio per sostenere i gialloblù. Pur esortando a criticare, ha sottolineato l’importanza di farlo in “maniera costruttiva”, richiamando l’attenzione sul calcio giovanile, dove i ragazzi devono divertirsi senza pressioni aggiuntive.
