Lecce trionfa 2-0 sulla Juve Stabia: gialloblù protagonisti in campo e nella classifica.

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Esordio Juve Stabia: Battuti ma Non Sconfitti! #ForzaVespe #Calcio #SerieB

Positivo l’esordio della Juve Stabia di Ignazio Abate, che abbandona subito la Coppa Italia ma al termine di una gara assolutamente positiva. Bugiardo il 2-0 in favore del Lecce per lunghi tratti di partita messo sotto dalle vespe.

PODIO

Medaglia d’oro: a Mattia Mannini, coraggioso e sgusciante alla prima in maglia Juve Stabia. Che il prospetto fosse di valore assoluto lo avevano confermato gli esperti di calcio giovanile, pronti ad indicare l’esterno di proprietà della Roma tra i grandi italiani del futuro. Le premesse sono state confermate in campo dal 76, imprevedibile per dinamismo, tecnica individuale e propensione al dribbling.

Paragonarlo già a Fortini non sembra corretto, soprattutto per dare al Mannini il tempo di crescere, ma c’è la chiara impressione di un colpo riuscito.

Medaglia d’argento: a Giuseppe Leone, tornato accogliente faro della rotta stabiese. Inspiegabilmente messo da parte nelle gare play-off della scorsa stagione, il regista torinese col nuovo corso ha ripreso in mano il suo posto al centro del villaggio gialloblù a suon di lanci, verticalizzazioni e saggia gestione di palla. Una prestazione, unita al buon precampionato, che allontanano definitivamente Leone dal mercato. Se mettesse lo stesso coraggio anche nelle conclusioni, sarebbe devastante.

Medaglia di bronzo: a Lorenzo Carissoni, instancabile stantuffo sulla fascia. Per movenze ricorda “soldatino Di Livio”, pronto a scattare senza esitazioni quando le fasi di gioco lo consentono. Non avrà certo l’esplosività di Floriani Mussolini, ma quanto a resistenza ha poco da invidiare al suo predecessore. Peculiarità non compromesse neanche dal cambio di fascia che Abate gli chiede a gara in corso.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Kevin Piscopo, ancora arrugginito e con meccanismi da oliare. La tecnica, lo sappiamo, c’è ma a volte non è supportata dalla giusta voglia. Che sia “morso”, “cazzimma” o come la si voglia chiamare, in campo va messa sempre.

Medaglia d’argento: a Thomas Battistella, sfortunato in occasione del penalty. Rigore molto dubbio per il suo tocco di mano che neanche aveva innescato le proteste dei giocatori leccesi; episodio a parte, il 5 ex Modena deve ancora trovare la giusta intesa coi compagni.

Medaglia di bronzo: a Marco Bellich, non parso nella sua migliore versione. Soffre inevitabilmente il confronto con Krstovic, che si conferma attaccante di categoria superiore. Con il salire della condizione, certamente il vicecapitano stabiese tornerà sui livelli cui ci ha abituato.