Il derby Juve Stabia-Avellino: Storia, rivalità e un pizzico di nostalgia! #CalcioItaliano #Derby #Rivalità
Sabato al Romeo Menti andrà in scena un derby che va oltre il semplice risultato del campo. Juve Stabia contro Avellino non è mai una partita banale, e a renderla ancora più incandescente è la lunga, quasi infinita, lista di allenatori che hanno legato il proprio nome a entrambe le piazze, scrivendo pagine di storia sia in gialloblù che in biancoverde.
L’attualità ci porta subito a un incrocio suggestivo. Sulla panchina degli irpini siede oggi Raffaele Biancolino, un nome che a Castellammare di Stabia evoca ricordi non proprio felici del suo passato da calciatore. Un destino beffardo che lo vede ora tornare da avversario nel ruolo di allenatore. Al suo fianco, nel suo staff, un pezzo di cuore stabiese: Raffaele Ametrano, “Stabiese DOC”, che dopo una carriera importante aveva scelto di chiudere con il calcio giocato dopo aver indossato la maglia della propria città. Un legame forte che aggiunge ulteriore sapore a questa sfida.
Un elenco di nomi che infiammano i ricordi
Scavando nel passato, la lista dei doppi ex in panchina è impressionante. Un nome caldo è senza dubbio quello di Massimo Rastelli. La sua carriera da allenatore decollò proprio a Castellammare, dove vinse un campionato. Successivamente, fece benissimo anche in Irpinia, conquistando i tifosi biancorverdi. Il “Rastelli bis” ad Avellino, tuttavia, non ebbe l’effetto sperato, dimostrando quanto sia difficile ripetersi.
Un’autentica leggenda per il popolo gialloblù è Piero Braglia. L’esperto tecnico toscano, amato e venerato a Castellammare, fu chiamato in Irpinia con l’obiettivo dichiarato di riportare l’Avellino in cadetteria, ma la sua avventura si concluse con un esonero alla ventiseiesima giornata.
La lista è ancora lunga e ricca di personaggi carismatici. Da Ezio Capuano a Walter Novellino, passando per Salvatore Marra, sono tanti i tecnici che hanno conosciuto il calore di entrambe le tifoserie. Una menzione particolare la merita Salvatore Vullo, leggenda irpina che ebbe una parentesi a Castellammare non particolarmente fortunata per i colori gialloblù. Percorso inverso per Salvatore Campilongo, ex calciatore delle Vespe che si sedette per un periodo sulla panchina biancoverde, e per Guido Carboni, altro uomo che conosce bene entrambe le realtà.
Tornando indietro nel tempo, riaffiorano altri nomi storici. Giuliano Zoratti, l’uomo della cocente finale persa dalle Vespe proprio al “Partenio”, ebbe una breve esperienza ad Avellino nel 1996, durata solo dieci giornate. Anche il “grande” Enzo Ferrari e il “Leone” Luís Vinício, leggenda del calcio, sono stati protagonisti su entrambi i fronti, a testimonianza di un filo che lega queste due piazze da decenni.
Salvatore Di Somma: un monumento per due città
Infine, c’è un uomo che più di ogni altro incarna questo doppio legame, trascendendo il semplice ruolo di allenatore: Salvatore Di Somma. Calciatore, allenatore, dirigente. Un monumento del calcio sia a Castellammare di Stabia che ad Avellino, capace di regalare emozioni incredibili e di entrare nel cuore di entrambe le tifoserie. È quasi certo che seguirà il derby dalle tribune del Menti, da spettatore interessato e con quel pizzico di cuore spezzato e diviso. Con sé, una valigia piena di ricordi, aneddoti e trionfi, a rappresentare l’anima di questa sfida infinita ma sempre ricca di un fascino storico senza eguali.