La Juve Stabia sorprende la Serie B con un modello virtuoso e sostenibile che sfida le leggi economiche del calcio moderno.

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La Juve Stabia continua a sorprendere: con poco si può andare lontano! #SerieB #JuveStabia #Calcio

L’analisi annuale dei monti ingaggi della Serie B offre sempre un quadro affascinante di come le società interpretano il campionato: c’è chi spende cifre da capogiro per tentare la scalata e chi, con budget ridotti, punta sull’organizzazione e sulla programmazione.

In questo scenario, la Juve Stabia si conferma, anche per la stagione in corso, un modello di gestione virtuosa. Le Vespe si collocano nuovamente agli ultimi posti in questa speciale classifica di spesa, un dato che, alla luce dei risultati sul campo, assume una connotazione estremamente positiva.

Il budget stanziato per gli stipendi dei calciatori ammonta a 7,4 milioni di euro. Sebbene questa cifra rappresenti un leggero aumento rispetto alla passata stagione, rimane di gran lunga inferiore a quella di molte concorrenti che, attualmente, si trovano costrette a inseguire i gialloblù in classifica.

“Non ho mai visto un mucchio di soldi segnare un gol”

Questo divario tra spesa e rendimento non è un caso, ma la conferma di una delle massime più celebri della storia del calcio, coniata da un maestro come Johan Cruyff. L’icona olandese sosteneva che, sebbene i soldi fossero importanti, lui preferiva di gran lunga la passione e l’organizzazione.

La sua frase, “Non ho mai visto un mucchio di soldi segnare un gol”, sembra cucita addosso alla realtà attuale della Juve Stabia.

La prova più recente e lampante di questa filosofia è arrivata dal derby di sabato scorso. La Juve Stabia ha affrontato e battuto l’Avellino in una sfida che, anche fuori dal campo, vedeva un netto squilibrio economico: ai 7,4 milioni delle Vespe si contrapponevano i 10,5 milioni di euro del monte ingaggi dei biancoverdi.

Il risultato del campo ha ribaltato quello della finanza. E, rispondendo idealmente a recenti dichiarazioni (come quelle di Biancolino), si può aggiungere che non sono solo i soldi a non vincere le partite: nemmeno la storia scende in campo. I 10 anni di Serie A disputati dall’Avellino, patrimonio storico innegabile ma risalente a circa cinquant’anni fa, non sono bastati a piegare l’organizzazione tattica e la fame dei gialloblù.

Il modello Stabia: Idee, lavoro e qualità

Il successo delle Vespe non è figlio del caso, ma di un progetto chiaro. La Juve Stabia, grazie all’opera del Direttore Sportivo Matteo Lovisa, si conferma una società che fa calcio principalmente con le idee.

Sono queste idee – nello scouting, nella costruzione della rosa e nella gestione delle risorse – che vengono poi tramutate in risultati sportivi concreti. Questo passaggio fondamentale è merito della professionalità e della qualità della rosa messa a disposizione, ma anche della capacità di Mister Abate di condurre la squadra durante tutta la settimana, preparando le partite con meticolosità e trasmettendo al gruppo la giusta mentalità.

Questa la classifica stilata da Capology.com:

  • MONZA 27,8
  • SAMP 20,8
  • VENEZIA 20,5
  • PALERMO 18,9
  • SPEZIA 16
  • EMPOLI 14,4
  • BARI 13,7
  • FROSINONE 12,4
  • MODENA 11,3
  • REGGIANA 10,6
  • AVELLINO 10,5
  • CATANZARO 9,5
  • CESENA 7,9
  • SUDTIROL 7,87
  • CARRARESE 7,85
  • JUVE STABIA 7,4
  • PADOVA 6,96
  • MANTOVA 6,94
  • PESCARA 6,6
  • VIRTUS ENTELLA 5,7

Ancora una volta, la Juve Stabia dimostra che in Serie B la programmazione e il lavoro possono battere budget nettamente superiori.