Agovino: “La Juve Stabia di Abate sorprende per coesione e spirito di squadra”

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La Juve Stabia di oggi: un misto di umiltà e risultati sorprendenti! #SerieB #JuveStabia #Calcio

Massimo Agovino, ex portiere della Juve Stabia nella stagione 1989/1990, ha offerto la sua visione sulla squadra gialloblù attuale e sul panorama della Serie B, esprimendo grande ammirazione per il lavoro svolto a Castellammare.

L’Importanza del Gruppo e la Storia Personale
Ricordando la sua esperienza con la Juve Stabia, Agovino ha menzionato la stagione 89/90, una squadra che perse il campionato per soli due punti a causa di una “grossissima crisi finanziaria” e societaria. L’ex portiere ha sottolineato come la sua squadra dell’epoca fosse composta da un gruppo di ragazzi “che puzzavano di umiltà” e che rimasero uniti nella sofferenza, aiutati dalla spinta del preparatore atletico Giampiero Ventrone.
Riguardo alla dinamica di squadra, Agovino ha affermato che avere un gruppo coeso “ti aiuta tanto nel risultato”. Sebbene esista l’eccezione di grandi allenatori come Julio Velasco, che vinse “anche con calciatori che non si parlavano”, Agovino, nel corso della sua carriera, ha sempre raccolto successi quando ha riscontrato “lealtà e volersi bene” all’interno dello spogliatoio.

La Juve Stabia Attuale: Solida e Sorprendente
Massimo Agovino ha visto il derby contro l’Avellino in televisione e ha trovato la squadra di Mister Abate “solidissima”. Ha espresso grande sorpresa per la posizione attuale in classifica, specialmente considerando che la squadra ha perso “giocatori importantissimi” dalla stagione precedente. Agovino ha riconosciuto il merito dell’allenatore Ignazio Abate, un tecnico giovanissimo con una importante esperienza passata a Terni e un background nelle giovanili del Milan, per cui gli rende “doppiamente merito”. In generale, Agovino si aspetta una grande carriera per Abate, credendo che “farà grandi cose a Castellammare”.
Sulla relazione tra l’allenatore e i giocatori, ha osservato che i calciatori della Juve Stabia sposano le idee di Abate e “credono in quello che fa l’allenatore”. Secondo lui, i giocatori cercano un allenatore che sia una guida competente, che “sappia di calcio” e che trasmetta conoscenza, non un amico.

Differenze Tattiche tra Abate e Pagliuca
Interrogato sulle differenze tra le gestioni tecniche di Pagliuca e Abate, Agovino ha fornito un’analisi dettagliata. Entrambe le squadre sono organizzate. Tuttavia:

  • La squadra di Pagliuca giocava un “calcio posizionale” e, quando gli interpreti erano in giornata, la palla non veniva concessa agli avversari, con una “splendida conduzione” e una “mole di gioco” impressionante.
  • La squadra di Abate è diversa nell’esprimere il gioco, basandosi “un po’ più sui ribaltamenti” (transizioni). Sebbene proponga dei concetti e principi diversi, Agovino la ritiene comunque una squadra organizzata e che esprime “un buon calcio”.
    Un elemento in comune tra i due tecnici è la filosofia basata su “l’aggressività” e la corsa, pur con modalità diverse.

Il Panorama della Serie B e il Mancato Salto di Qualità
Riguardo alla sconfitta nei playoff della stagione precedente contro la Cremonese, Agovino ha sostenuto che alla Juve Stabia è mancata “una squadra abituata a vincere” contro un avversario che aveva maggiore blasone e abitudine al successo.
Analizzando l’attuale Serie B, Agovino ha indicato le sue sorprese e delusioni:

  • Delusioni Negative: Certamente il Bari, che crede abbia un’ottima squadra, e nuovamente la Sampdoria.
  • Sorprese Positive: La Juve Stabia, che si trova in una posizione alta nonostante i cambiamenti nella rosa, e il Modena, che, pur avendo una squadra “normalissima”, sta ottenendo ottimi risultati grazie a un “signor allenatore come Sottil”.

Infine, Agovino ha affermato che vorrebbe allenare l’intera Juve Stabia, citando in particolare giocatori importanti come Candellone, Ruggero (della scorsa stagione), e Bellich. Ha inoltre ricordato la sua esperienza in Sicilia (Paternò e Gela) come fondamentale per la sua crescita personale e professionale.