Juve Stabia vs Palermo: Abate carica la squadra. “Voglio vedere una squadra che ringhia per 95 minuti!” 🐍⚽ #JuveStabia #SerieB
Alla vigilia del big match contro il Palermo, il tecnico della Juve Stabia, Ignazio Abate, incontra la stampa con un misto di sollievo e determinazione. Il primo pensiero è per il ritorno a casa: “Finalmente torniamo al Menti dopo lo tsunami che ci ha travolto”, ha esordito il mister, elogiando chi ha lavorato per rendere lo stadio agibile in tempi record. “Ora ci aspettiamo la risposta del pubblico per dare la mano alla squadra.”
L’avversario: “Massimo rispetto, zero timore”
L’avversario è di quelli che non hanno bisogno di presentazioni. Il Palermo è definito “una corazzata”, una squadra “forte, che sono anni che tenta di salire di categoria”. Abate chiede ai suoi l’approccio giusto: “Dobbiamo avere il massimo rispetto, ma non bisogna avere timore di nessuno. Bisogna cercare di mettere in campo le nostre qualità, con ferocia, con il credere di poter fare il risultato.”
Il tecnico ha poi analizzato le recenti sconfitte esterne (Carrara e Modena), sottolineando un difetto da correggere immediatamente: la capacità di restare in partita fino alla fine. “Le partite durano 95 minuti, questo è lo step che dobbiamo fare. A Carrara fino al 75° perdevamo 1-0, a Modena fino al 70° perdevamo 1-0. Poi prendi il 2-0 e dai la sensazione di perdere con tre gol di scarto, come se non ci fosse stata partita. Invece le partite non finiscono mai. Questo dobbiamo impararlo in fretta.”
Abate ha le idee chiare su cosa vuole vedere: “Con le buone o con le cattive bisogna rimanere dentro la partita. Voglio vedere una squadra che ringhia per 95 minuti e crede di poter fare il risultato, indipendentemente da tutto.”
L’emergenza infortuni: “Tutti devono alzare il livello”
La sfida arriva però in un “momento delicato”, segnato da un’infermeria che non si svuota. Abate non cerca alibi, ma fotografa una realtà complessa: “Aspettavamo la sosta per recuperare i giocatori, ora ne arriva un’altra e spero di recuperare tutti, perché non ho mai avuto questa rosa al completo.”
Il recupero di Gabrielloni è parziale (“non sta al meglio”), Pierobon “verrà in panchina e non sta al meglio”, mentre Varnier resta “un punto di domanda.” Questa situazione, tuttavia, deve trasformarsi in uno sprone: “In questo momento qui bisogna alzare il livello di tutti e pretendere di più da noi stessi. Per primo devo alzare il livello io, il mio staff, i giocatori, lo staff sanitario. Tutti dobbiamo dare qualcosa in più, perché i punti sono pesanti.” La ricetta per domani è chiara: “Bisogna tirare fuori gli artigli, fare una partita di cuore, di spirito, di sacrificio.”
L’amico “Pippo”
La partita di domani sarà anche l’occasione per rincontrare Filippo Inzaghi, ora sulla panchina del Palermo. Abate non nasconde l’affetto: “Pippo è un amico, ho vissuto momenti bellissimi con lui. È un allenatore affermato, un top della categoria. Sarà un piacere rivederlo, ma speriamo di rendergli la vita difficile domani.”
L’obiettivo primario resta la salvezza, senza farsi trascinare da facili entusiasmi o depressioni: “Dobbiamo rimanere molto equilibrati. La squadra ha trovato la sua identità, però dobbiamo crescere nell’interpretare i vari momenti della partita.”
