Quando il calcio ti segna: il racconto di Danilo Rufini e la sua Juve Stabia #PassioneGialloblé #CalcioIdentità
L’ex calciatore della Juve Stabia, Danilo Rufini, ha aperto il suo cuore ai microfoni della trasmissione “Il pungiglione stabiese”, raccontando il suo profondo legame con Castellammare di Stabia e rievocando momenti e figure chiave della sua esperienza in maglia gialloblé. Le sue parole dipingono il ritratto di una piazza che vive di calcio, un ambiente passionale in cui la squadra è al centro della vita quotidiana.
La Mentalità Vincente e l’Affetto per la Città
Rufini non ha nascosto il grande affetto che lo lega alla città, un sentimento che permea i suoi ricordi. Ha sottolineato l’importanza della “bella mentalità vincente” portata dall’allenatore Abate, il cui approccio, tenendo i calciatori “sulla corda”, si è rivelato cruciale, specialmente nei momenti difficili contrassegnati dai “tantissimi infortuni”. Il cuore pulsante del suo racconto, tuttavia, è la straordinaria passione dei tifosi stabiesi:
”Castellammare è una piazza che vive di calcio. Quando uscivo per strada con mia moglie era un continuo via vai di informazioni e ragionamenti sulla Juve Stabia dai più grandi ai più piccoli.”
Il Ricordo dei Talenti Inespressi
L’ex centrocampista si è soffermato anche sulle qualità di alcuni suoi ex compagni di squadra, esprimendo un velo di rammarico per il loro potenziale non pienamente realizzato ai massimi livelli. In particolare, ha citato Castaldo e Sibilli come due giocatori con “grandi qualità che avrebbero meritato di giocare in categorie importanti anche nella massima serie”.
Un discorso a parte lo ha meritato Ingenito, calciatore che, pur essendo stato a Castellammare solo sei mesi, ha dimostrato di essere un vero “top”. Rufini ha definito un “mistero” il motivo per cui, nonostante i tanti gol segnati, Ingenito non sia riuscito a compiere il “famoso salto di qualità nelle categorie superiori.”
Menzione d’Onore ad Altri Compagni
Il viaggio nei ricordi di Rufini si è concluso con l’omaggio ad altri calciatori che hanno condiviso con lui l’esperienza stabiese. Ha citato Ambrosi, definito un calciatore “importante” capace di segnare “tanti gol in carriera anche in Serie B.” Infine, ha menzionato i giovani Guarro e Andreulli, per i quali si intravedeva già all’epoca la presenza di qualità promettenti.
Le parole di Danilo Rufini sono una chiara testimonianza di come l’esperienza alla Juve Stabia non sia stata solo una tappa calcistica, ma un periodo intriso di umanità, passione e un forte legame con un ambiente che non dimentica i suoi protagonisti.
