L’ex calciatore critica l’eccesso di fisicità nel gioco: “I tifosi devono difendere i giovani talenti”

Ultime News

Un tuffo nel passato con Marcello Prima: tra nostalgie e critiche al calcio attuale. #JuveStabia #Calcio #Nostalgia

Marcello Prima, indimenticato bomber della Juve Stabia degli anni ’80, ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi durante il talk show “Il Pungiglione Stabiese”, ripercorrendo un legame che dura da oltre quarant’anni. Definito dai conduttori come la “punta di diamante” della puntata, ha offerto un mix di ricordi e riflessioni sul calcio di oggi.

Un Legame Viscerale con Castellammare

Il suo rapporto con Castellammare è descritto come “incredibile” e “commovente”. Nonostante il passare dei decenni, l’affetto ricevuto dai tifosi rappresenta per lui un motore fondamentale. “Sinceramente quello che mi ha dato il pubblico di Castellammare è impresso dentro di me, è indelebile e resterà per sempre così”, ha dichiarato con emozione. Ricordando il suo primo gol contro la Reggina, ha raccontato il colpo di testa a “pelo d’erba” su cross di Granucci, seguito dalla celebre esultanza arrampicandosi sulla rete sotto la curva degli Swarm. La sua ironia si è manifestata nei vari soprannomi affibbiatigli, come “cammello” o “giraffa”, per via della sua statura elevata rispetto alla media dei calciatori.

Il Passaggio dal Mestre e la Profezia di Zurolo

La sua storia inizia quando il presidente Vincenzo Zurolo decise di portarlo a Castellammare, viaggiando fino a Mestre, in un momento in cui la squadra faticava a segnare. Pur avendo sogni di Serie A e B, non ha rimpianti. L’unico rammarico è non aver potuto disputare la Serie B con la maglia gialloblù, un sogno che ora è finalmente diventato realtà.

Confronto tra Epoche: Tecnica vs Fisicità

Parlando dell’evoluzione del calcio, ha criticato la tendenza moderna a privilegiare “fisico e muscoli” a discapito della tecnica individuale. “Una volta venivano esaltati l’istinto, il dribbling e l’uno contro uno, doti che oggi sembrano rare”. Ha notato con rammarico la scomparsa di grandi assist-man come Baggio, Zola o Totti, figure che rendevano il gioco più imprevedibile.

L’analisi sulla Juve Stabia di oggi

Sul presente della Juve Stabia, Prima ha promosso il lavoro di Mister Abate, sottolineando le “difficoltà assolute” della Serie B, un campionato equilibrato. Ha esortato la piazza a restare calma e unita, soprattutto nei momenti di difficoltà, poiché la rosa è composta da molti giovani che necessitano di fiducia. La Serie B va difesa senza esasperazioni, sostenendo che la Serie A possa arrivare come naturale processo di crescita.

Professionalità e Rispetto

Un momento significativo della sua carriera è stato il confronto con la Juve Stabia indossando la maglia del Giarre, in cui segnò una doppietta dopo aver ricevuto fiori dai tifosi stabiesi. Nonostante l’amore per i suoi vecchi colori, ha ribadito che la professionalità deve venire prima di tutto: “Non tollero la mancanza di impegno, non è un sacrificio correre per un compagno”. Il rispetto per i nuovi tifosi richiede sempre il massimo in campo.

Marcello Prima continua a brillare nel cuore della tifoseria stabiese, rimanendo un simbolo di un calcio romantico capace di unire generazioni sotto l’ombra del Vesuvio.