Juve Stabia saluta Carlo Ricchetti, il leggendario “Re del Taglio” che ha lasciato un’impronta indelebile nel club.

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“Re del Taglio” e bandiera granata: il calcio piange Carlo Ricchetti #AddioCarlo #CalcioItaliano

Il mondo del calcio è in lutto. Oggi ci lascia, a soli 55 anni, Carlo Ricchetti, indimenticato centrocampista che ha scritto pagine importanti del calcio italiano, soprattutto con la maglia della Salernitana. Ricchetti, nato a Foggia l’11 febbraio 1970, ha combattuto fino all’ultimo contro un male incurabile che purtroppo non gli ha lasciato scampo.

La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nel cuore di tutti gli appassionati e, in particolare, della tifoseria granata, che lo aveva eletto a proprio idolo negli anni ’90.

L’Idolo di Salerno e la storica Serie A

Per i tifosi della Salernitana, Carlo Ricchetti non era solo un giocatore, era un simbolo. Soprannominato il “Re del Taglio”, si distinse per una capacità unica e moderna di inserirsi senza palla, spaccando le difese avversarie e creando occasioni da gol. Il suo nome è legato indissolubilmente a una delle imprese più belle della storia del club: la promozione in Serie A della stagione 1997-1998.

In quella squadra magica, guidata in panchina da Delio Rossi, Ricchetti fu un pilastro fondamentale. Il suo dinamismo, le sue instancabili sgroppate sulla fascia e la sua intelligenza tattica furono cruciali per il raggiungimento di un traguardo sognato per decenni. La sua dedizione alla maglia lo rese un beniamino assoluto dell’Arechi.

La carriera: da Foggia a Salerno, con un passaggio a Castellammare

Dopo l’apice raggiunto a Salerno, la carriera di Ricchetti continuò su altri campi. Nella stagione 1999/2000, i tifosi campani lo videro vestire un’altra maglia prestigiosa, quella della Juve Stabia. Ricchetti arrivò alle Vespe nell’ottobre del 1999, portando la sua esperienza in Serie C1, prima di trasferirsi nella sua città natale, al Foggia, nel luglio del 2000.

I tifosi della Juve Stabia si ricordano del gol contro l’Avellino che valse la vittoria per le Vespe: sgroppata sulla fascia destra, taglio verso l’area senza palla, in sua dote, assist ricevuto e gol con conseguente scontro con Sassanelli che gli procurò oltre 30 punti di sutura alla coscia destra. Un vero gladiatore!

Una vita per il calcio, da giocatore ad allenatore

Ritiratosi dal calcio giocato nel 2004, la passione di Carlo Ricchetti per questo sport non si è mai spenta. Ha intrapreso la carriera di allenatore, riversando la sua esperienza e la sua visione di gioco nelle nuove generazioni.

Spesso ha ricoperto il ruolo di vice allenatore in diversi staff tecnici professionistici, lavorando al fianco di ex compagni di squadra e amici fraterni della Salernitana, come Roberto Breda e Mirko Cudini, a testimonianza dei legami profondi creati dentro e fuori dal campo.

Nonostante le molte tappe della sua carriera, la figura di Ricchetti resta indelebile nella memoria dei sostenitori della Salernitana, per i quali è e rimarrà sempre una bandiera. Oggi piangiamo non solo il calciatore, ma anche l’uomo, che ha lottato con forza fino alla fine.

Alla sua famiglia, ai suoi amici e a tutti i club che ha rappresentato, vanno le più sentite condoglianze. Addio, Carlo.